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Parafrasi

Di seguito si propone una parafrasi della poesia dal titolo “Elegia”, di Angela Ambrosini, permeata da un fitto reticolo di metafore che potrebbe renderne poco trasparente la comprensione.

I primi versi, di immediata lettura, sono chiara allusione alla spensieratezza legata alla giovane età della ragazza il cui ricordo sarà “fiamma e  ombra”,  cioè  “gioia e tristezza” nello sguardo della madre e motivo di amorose visite (passo tenero) verso la strada che conduce al cimitero (al silenzio), che l’autrice immagina percorsa nell’ora del tramonto (al rintocco del vespro). Il pensiero di lei che alternativamente sarà motivo di lacrime, di preghiere e di silenzioso dialogo, sarà anche scandito dal passaggio del tempo (frangersi del tempo) che con le sue inevitabili, comuni esigenze quotidiane (sottili crepe) si sovrapporrà alla cicatrice di questo dolore inestinguibile (aggiogherà al tepore del solco). Ma il ricordo della giovane sarà ininterrotto alimento (pane di vita) per i suoi genitori (a chi la vita t’ha dato) per i quali la gradevole pronuncia del suo nome (e grata brezza il tuo nome) inaugurerà ogni giorno della loro vita (ogni aurora),  rendendolo  comunque più  vivido e perfino più gioioso (a rinverdire) nel  ricordo di lei.

Angela Ambrosini