La collaborazione diventa beneficenza. |
L’associazione“Amici di Maria Cristina Ricci”, dopo la rappresentazione teatrale “Clash to me “, svolta al Teatro Dante di San Sepolcro nel marzo del 2011 e il concerto al Parco Roccolo "Ricordando Maria Cristina tra musica e amicizia" nel settembre 2011, i cui ricavati sono stati devoluti in beneficenza, ha inteso realizzare altre iniziative di carattere sociale, che hanno riscosso -com’era ovvio- il consenso e l’apprezzamento di chi vive per gli altri. Il tema conduttore e trasversale di ogni suo progetto è la benevolenza, intesa come soccorso a quanti vivono situazioni di bisogno o, peggio, di profonda criticità umana ed economica insieme. Il suo codice deontologico s’innesta in un dare gratuito che, quindi, esula dalla formula culturale, spesso invalsa, del “ do ut des “ e nella consapevolezza morale che induca ad un atteggiamento che tenga conto di un’ alterità ,contraddistinta da caratteri e diritti identici, ma priva delle stesse opportunità. La sua opera non è dettata da un senso di colpa che potrebbe essere originata da eventi storici passati e attuali che hanno mirato e mirano allo sfruttamento dei più poveri di cultura e progresso, ma più ricchi di risorse. Non è determinata neppure dalla pietà che, di per sé, risulta un sentimento negativo, al contrario ciò che la sollecita è il senso del dovere che ha le sue radici nella convinzione che nessuno può sentirsi libero: né di fronte a se stesso, perché ha dei valori morali da seguire e attuare, anche prescindendo, da quelli religiosi, né dell’altro, perché nessuno vive solo, ma in una comunità in cui l’aforisma “homo homini lupus “di Hobbes dovrebbe essere sostituito dall’”homo sacra res homini” di Seneca. Se neppure Dio si è sentito libero e ha percepito il dovere di umanizzarsi in Cristo – come afferma Bonhoeffer –per divinizzare l’uomo, liberandolo dalle sue colpe, tanto meno può esserlo ognuno di noi. Innestando la propria operosità su tale premessa, l’“Associazione Amici di Maria Cristina Ricci”, durante il mese di novembre, ha partecipato a due iniziative importanti che hanno dato la possibilità di aiutare i singoli e le istituzioni. Il 6 novembre , la famiglia Ciacci di San Giustino ha organizzato il I° torneo di Burraco nel maestoso salone della propria oreficeria con l’intento, però, che non fosse solo un momento ludico e di promozione commerciale, ma anche e soprattutto un modo per esprimere autentica solidarietà. Venuti a conoscenza di una finalità così nobile e alta, i partecipanti, esternando una sensibilità che, al momento attuale, apparirebbe solo auspicabile, si sono moltiplicati a tal punto che la stessa famiglia ha dovuto rispondere negativamente a tanti che avrebbero voluto aderire. È stato un esaltante quanto inaspettato successo, sia d’immagine sia di operazione sociale, il cui cospicuo ricavato è stato devoluto all’asilo comunale e a una famiglia del paese che sta vivendo una fase particolarmente precaria. Durante lo stesso mese l’Associazione è stata coinvolta attivamente in un progetto, ideato dalla Scuola Media “Leonardo Da Vinci” d San Giustino che si era proposta di produrre oggetti artistici natalizi che verranno esposti e messi in vendita in un “UN MERCATINO DI NATALE…SPECIALE” che si terrà dall’8 all’11 dicembre, presso il loggiato del Museo del Tabacco. L’istituzione ha posto come finalità di questo impegno l’autofinanziamento, consapevole che la congiuntura attuale e l’apatia statuale non permette di attuare efficaci attività integrative . La sua collaborazione si è rivelata molto valida e costruttiva, soprattutto per la partecipazione della professoressa Giovanna Selvi, madre di Maria Cristina , che grazie alle sue lodevoli capacità e competenze artistiche ha favorito il lavoro e l’entusiasmo degli alunni , sostenuta dal ricordo della figlia che ha sempre condiviso con lei l’amore per tutto ciò che riguarda il mondo dell’arte per la personale creatività e l’alto senso estetico. L’Associazione ha espresso la convinta e ferma volontà di aderire nel nome e, soprattutto, nello spirito di Maria Cristina, in virtù della sua naturale sensibilità che si esprimeva in un atteggiamento costantemente pronto a soccorrere chiunque chiedesse il suo sostegno e , in particolare , quanti apparissero più deboli, senza mai chiedere , ma solo rispondere con un sì dimesso, per non mettere in evidenza la sua disponibilità solidale, quasi questa potesse sembrare un gesto di presunzione. Gratificata da questo impegno spontaneo e dai risultati conseguiti, non si sentirà mai completamente appagata e, pertanto, continuerà a prodigarsi per dare il meglio di sé, consapevole della filosofia dei piccoli passi che più lentamente, ma, di sicuro, conducono alla meta del bene comune.
Prof. Giancarlo Corsini
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