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La genesi di un’associazione. 

 

Per creare qualcosa è essenziale la vita che è la realtà più importante, perché ti consente di esserci, per gustare le bellezze del mondo, per vivere i grandi momenti ed essere felici delle piccole cose, se uno ha la sensibilità per farlo.

La morte, purtroppo, interrompe questo meraviglioso sogno, tuttavia essa è solo apparente  ed ha un inspiegabile “privilegio", quello di essere eterna, poiché si perpetua nel tempo attraverso  un ‘interrelazione sentimentale quanto mai intensa e profonda con quanti, continuando il percorso, non potranno mai permettere  che la memoria dei propri cari diventi oblio.

In ogni caso il divenire della vita trascendente si realizza al di là della nostra comprensione e diventa, per noi sconvolgente e rivoluziona la nostra esistenza.

Lo stiamo sperimentando, in concreto, nel rapporto con Maria Cristina.

Il triste  saluto della sua straordinaria figura ha originato, in chi ha avuto il privilegio di conoscerla, il bisogno di condividere la sua tristezza e quella di quanti  le sono stati particolarmente vicini, per crescerla ed apprezzarla.

La sua vita è stata, infatti, un dare senza chiedere e senza che le fosse stato richiesto.

Il “do ut des“ più che mai invalso nella società attuale, è stato un “modus agendi“ che non le apparteneva.

Il mentore principale  del suo breve viaggio è stato il valore della solidarietà gratuita e senza ostentazione, permeato di semplicità e spontaneità.

Ha offerto tanto, per crescere gli altri, promuovendo se stessa, sempre pronta a rischiare  per chi era  a rischio, a negarsi a sé, per dire sì a chi sussurrava la propria pena, a rendersi disponibile per arricchire chi era povero, a sentirsi privilegiata per soccorrere chi si mostrava meno fortunato, a costruire, faticosamente, il proprio futuro per il presente di molti che vivevano nella speranza di un domani migliore.

Grazie a questa alta concezione della maniera di vivere, la sua partenza ha sollecitato la realizzazione di importanti iniziative che esaltassero, giustamente, la sua eccezionale figura di ragazza di altri tempi e ne perpetuassero la memoria.

La prima è stata opera del Dirigente Scolastico della scuola che ha frequentato, il quale, nel ricordo di un’allieva altamente responsabile e consapevole che era riuscita, con tenacia e rigore operativo, ad ottenere un profitto sempre apprezzabile in ogni ambito disciplinare, ha istituito una borsa di studio da assegnare ogni anno “sine tempore”

Contestualmente la Società Sportiva di San Giustino ha indetto un torneo di calcio con lo scopo di riportare alla mente la sua passione per diversi sport, nei quali aveva espresso la sua ecletticità, conseguendo validi risultati.

Parallelamente, è stato prodotto un murale, che ora si trova esposto nell’atrio del “Liceo Città di Piero", tenacemente voluto dai suoi compagni di classe, per l’affetto e la stima che li legavano a lei.

Proprio grazie alla sentita e cospicua partecipazione e alla condivisione espressa da tanti nel corso di tali attività, è nata l’idea di istituire un'associazione, con l’intento d’impegnarsi in modo assiduo e costruttivo  nella proposta e realizzazione di progetti specifici e significativi che avessero come tematiche di fondo le problematiche che angosciano i giovani di oggi.

La creazione  dell’associazione "Amici di Maria Cristina Ricci" è stata quanto mai agevole ed estemporanea, poichè i suoi componenti hanno aderito senza esitazione, anzi con considerevole entusiasmo.

Tutti si sono sentiti parte del contesto parentale, avendola seguita nel suo mondo più frequentato, la scuola ed avendo condiviso la sua triste esperienza.

Corsini Giancarlo