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Vita di Maria Cristina

raccontata dalla mamma

Io e Fabrizio desideravamo almeno due figli/e, perché non avevamo apprezzato a pieno la nostra vita da figli unici. I fratelli o le sorelle affrontano meglio il loro percorso di vita aiutandosi e condividendo costruttivamente le loro esperienze.

Perciò dopo la primogenita Giulia, cercavamo un altro figlio. Dopo cinque anni dalla nascita di Giulia, il 22 giugno 1990, è nata Maria Cristina.

“…è la fotocopia di Giulia!..” mi disse Fabrizio in sala parto ed io ero felice, pensando a Giulia quale buona e brava figlia che era.

Man mano che il tempo passava, Maria Cristina assumeva un aspetto ed un carattere molto diversi da sua sorella e per come si dimostrava, devo dire che eravamo stati di nuovo fortunati: anche Maria Cristina come Giulia, era una figlia meravigliosa.

Da neonata era calma e tranquilla, mangiava e dormiva rispettando gli orari normali...cresceva come un bellissimo fiore. Ero incantata dai suoi bellissimi occhi verdi come quelli di Fabrizio. I primi mesi, assumeva un aspetto crucciato, interrogativo e volto verso l'orizzonte, poi sempre più disteso e sorridente. Sembrava proprio una creatura che uscita inconsapevolmente da un mondo si apprestava ad entrare in un altro con serenità, voglia di crescere e imparare. Giulia era molto incuriosita del nuovo arrivo in famiglia. Maria Cristina le sembrava carina, morbida,"paciocchina", deliziosa come un soffice dolce; infatti passava del tempo ad osservarla, accarezzarla e darle a volte dei piccoli pizzicotti per provarne la morbidezza. Ancora sorride ripensando ai suoi bagnetti...

Mariacristina rispetto a Giulia era più piccola e gracile, perciò assieme al suo modo di fare dolce e pacato, sembrava un angioletto. Aveva un carattere molto socievole, amava condividere il gioco con gli amichetti ed essere di conforto in particolari momenti. Ricorda la nonna materna, che un giorno mentre era triste per la morte di suo marito, perciò a poco più di due anni, Maria Cristina le disse: "non essere triste nonna! ora ci sono io a farti compagnia!"  ...e con il nonno paterno, rimasto vedovo presto, aveva una delicatezza ed un modo di fare che gli faceva dimenticare ogni tristezza. Li ricordo al ritorno dall'asilo, salire le scale  di casa mentre gli raccontava dei fatti accaduti durante la giornata e poi dopo aver riposto lo zainetto, allontanarsi da casa tutti e due per mano, a fare merenda  e poi al parco ai "giochini". Insieme facevano lunghe chiacchierate come due adulti, lei riusciva sempre a convincerlo nei suoi buoni propositi, lasciandolo contento e più tranquillo allentandogli così la morsa della solitudine e del ricordo.

Dice ancora, Luisa la sua maestra di asilo: "quando avevo problemi per inserire un bambino/a nel suo gruppo-classe, non dovevo fare tanti sforzi, bastava che lo mettessi accanto a Maria Cristina e lei lo accoglieva con la sua calma e dolcezza ed ogni problema di inserimento era risolto!".       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maria Cristina è la quarta da sinistra della seconda fila

Comunque era anche forte e decisa fin da piccola; ricordo un giorno tra due e tre anni, che mi raccomandavo con lei di smettere di prendere il ciuccio spiegandole i danni che poteva arrecare alla sua bocca. Allora lei aprì lo sportello della pattumiera e con gesto deciso ci scaraventò il ciuccio dicendo con tono perentorio: "basta ciuccio!" Io rimasi stupefatta e incredula tanto che di nascosto lo ripresi  mettendolo da parte nel caso lo avesse ricercato, specialmente la sera per prendere sonno, ma non fu così. Conservo ancora il suo ciuccio!

In questo periodo, con la sorella c'erano due situazioni diverse: fuori di casa le due bambine crescevano in parte separatamente per via delle diverse età, scuole ed amicizie; dentro alle mura di casa invece, amavano giocare assieme con i giochi di Giulia che Mariacristina subito trovò ed in quantità sufficiente per entrambe (inoltre ai nonni piaceva acquistare tanti giochi a tutte due). Con le "Barbie" Giulia e Maria Cristina passavano ore a costruire storie, famiglie e avventure. A volte Giulia si arrabbiava un po' perchè prima dell'arrivo della sorella, vigeva sul mondo di Barbie uno spirito molto "conservatore" (erano tutte mantenute intatte) mentre con l'arrivo di Maria Cristina dovette accettare il suo spirito un po' più rivoluzionario: le Barbie subirono cambi di look e tagli di capelli vari. Infine le due bambine giocavano anche di fantasia, inventandosi le situazioni più disparate per divertirsi insieme. Molto spesso Maria Cristina veniva anche simpaticamente "utilizzata" da Giulia e qualche sua amichetta a fini pratici: ad esempio il furto alla nonna delle sue castagnole buone appena fritte, distratta in qualche modo dalla sorella minore che fingeva buffamente di aver bisogno di qualcosa. Finiva sempre in piacevoli risate.................ma soprattutto ricordo che nonostante la differenza di età, andavano molto d'accordo e si accettavano anche nelle diversità dei propri gusti o modi di fare.

La condivisione e l'accettazione tra sorelle, che erano i nostri obiettivi di genitori, erano stati raggiunti! e così si sono mantenuti....

Gli anni delle elementari dal 1996 al 2001 scorsero tra continue soddisfazioni: a scuola era molto brava sia didatticamente che socialmente. Voleva essere come sua sorella. Riporto qui di seguito alcune parti dei giudizi delle maestre che rispecchiano fedelmente le caratteristiche della sua personalità e modo di fare:

 

 

 

 

Poseidon

 

 

 

 

             

 

 

 

 

 

 

 

 

  5° elementare:

  

 

     

gita della scuola elementare a Mirabilandia

 

 

 

  

Fin da adolescente, curiosa e critica, le interessava essere al corrente dei fatti quotidiani...

 

Perugia marzo 2003 con Giulia e gli amici di famiglia Simone e Paolo

 

Gli anni delle medie furono particolarmente significativi perché dimostrò e rafforzò le sue qualità di alunna diligente, compagna altruista e con grande forza di carattere.

Il destino l’aveva messa alla prova quando si iscrisse alla classe prima media e dovette fare una scelta che le costò sacrificio. Quell’anno tutti gli iscritti in prima vennero divisi in due classi. Lei scelse di rimanere in quella dove erano solo quattro femmine (lei e Chiara provenienti dalla stessa quinta, le altre due erano nuove) e quindici maschi. A nulla valsero gli inviti delle sue compagne ad andare nell’altra classe con loro, non voleva lasciare sola Chiara ed inoltre proprio come sua sorella Giulia, voleva imparare la seconda lingua straniera.

Riusciva a superare con forza e decisione alcuni difficili momenti di prepotenza e contrasto con qualche compagno di classe che sosteneva parti sbagliate, legate a certi fatti sportivi (dei quali Maria Cristina non ne sapeva nulla) che succedevano in paese. Maria Cristina raccontava tutto in famiglia e di fronte all' insensata crudeltà di certe affermazioni rideva e "faceva spallucce". Oggi sono questi stessi compagni , che diventati adulti la ricordano con affetto e grande stima...Conservano la foto di Maria Cristina ben in vista.

Durante questi anni aveva dimostrato anche una certa attitudine allo sport in generale; dopo aver frequentato cinque anni di danza classica, ha frequentato tutti i livelli di nuoto e in ultimo atletica.

Diverse volte ha partecipato a varie gare di questi sport ed è riuscita sempre a raggiungere i primi posti con riconoscimenti e medaglie vari.

Finì la terza media con il massimo dei voti  vincendo anche la borsa di studio organizzata dalla banca per i figli meritevoli dei soci.

“…è proprio educata e graziosa, non è come molti giovani che non considerano i vecchi, tutte le volte che la incontro, mi saluta con un simpatico sorriso…” dice l’anziano vicino di casa che vive da solo.

 

 

IIIMedia 2004

 

Prima pizza con le amiche

 

Nel 2004 si è iscritta al Liceo scientifico di Sansepolcro. Lì fece nuove amicizie che la ricordano come una persona attenta, sensibile, coinvolgente e determinata. Quando andavamo al colloquio con i professori, per noi genitori era una soddisfazione stupenda perché si ripeteva la stessa situazione di comportamento e profitto noto fin dalle elementari.

In tutti questi anni un solo neo: la difficoltà ad alzarsi dal letto la mattina, le fughe a scuola in macchina con me ancora in pigiama e con i conseguenti ritardi a scuola.

 

Giovanni Magrini che è andato a scuola con lei fin dall’asilo, dice:

“quando entrava in classe con ritardo, entrava in punta di piedi e scivolava silenziosa come una serpe, tra i banchi sperando di non essere vista, altrimenti si sentiva: Ricci che ti è successo stamattina?”

 

continua...

...Grazie Maria Cristina

dalla mamma

 

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