Maria Cristina Ricci

22 giugno 1990 - 8 settembre 2006

"...forza, gioia ed emozioni,...è quello che hai sempre dato e continui a dare, a chi ti è vicino..."

Eventi in memoria e solidarietà

VIII Borsa di studio, Concorso di narrativa e poesia, Spettacolo teatrale  "A B (Aborted Download) La triste storia di un ragazzo scaricato a metà" 20 maggio 2015

"La fatica di vivere" poesia  2015 di Giancarlo Corsini

Maria Cristina Ricci disegnata dalla mamma

 

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VITA DI MARIA CRISTINA

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EVENTI IN MEMORIA DI MCR

 

 

 

 

 

poesie dedicate a Maria Cristina

da Angela Ambrosini e  Giancarlo Corsini

 

 

 

 

                                    

 

 

 

 

                                  

 

Poesia di  Angela Ambrosini

   ELEGIA

In memoria di Maria Cristina

 

Sarai polvere di cielo

che serena ti vide

fluttuare nel ricamo

dei tuoi sedici anni,

sarai fiamma e ombra

nello sguardo di tua madre

e passo tenero

sulla strada sterrata

che al silenzio conduce

nel rintocco del vespro.

Sarai pensiero e lacrima,

preghiera, muto colloquio

e frangersi del tempo

che sottili crepe aggiogherà

al tepore del solco

e pane di vita darai

a chi la vita t’ha dato

e grata brezza il tuo nome

a rinverdire ogni aurora.

 

Parafrasi

  "Elegia" è pubblicata in

   "Fragori di rotte"

     Edizioni Tracce

Premio Letterario Nazionale "Scriveredonna 2007"

     e  

Quaderni di poesia "IL CALAMAIO" 

Book Editore, Collezione Minerva 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Poesie di  Giancarlo Corsini

La semplice grandezza

 

Conoscevo una ragazza

con gli occhi più chiari del cielo,

più profondi del mare,

più dolci di una goccia di rugiada,

più sereni di un mattino di primavera.

 

Camminava in punta di piedi,

per assaporare la quiete,

per non svegliare il silenzio

di chi vive con la pace nel cuore,

perché nessuno si accorgesse

della sua discreta presenza

che, semmai, generava una gioia

che sapeva di vero.

 

Ma, un giorno, il cielo cominciò a piovere

piogge di lacrime amare,

perché Qualcuno si era accorto di lei

e voleva portarla con Lui.

 

Forse, pensava, era troppo

in un mondo di tristi pensieri,

di speranze non coltivate,

di valori mai vissuti,

di sentimenti non espressi

in un fare che non vede

il dolore di chi soffre,

di chi chiama un lontano vicino,

di chi spera che le parole diventino fatti,

le illusioni gli amori di un tempo.

 

Un dolce mistero.

Quando si spegnerà la tua stella più luminosa,
ti sarà compagno un senso di fredda tristezza
e dignitosa disperazione.

La vita non avrà più colori e profumi;
il buio t’impedirà di vedere
questa meravigliosa realtà
che ci consola e rasserena.

Ma, poi, un giorno, per un gratuito prodigio,
ti sveglierà la luce e ti darà, di nuovo,
la possibilità di riammirare il tutto,
perché la sua fine
è stata solo una fatua parvenza.

Ricomincerà a vivere con te,
attraverso silenzi più eloquenti di tante parole.
La sua voce ti racconterà i momenti
più lieti di un passato speciale e sarete felici.

Si moverà con te, ti seguirà ovunque,
vivrete insieme di ricordi e speranze,
in un mondo che non promette invano.

Condividerà con te le pene per tanti
che pagano, forse, per colpe non loro;
sarà un cielo sereno per chi spera
in un domani senza ombre,
una via maestra per quanti si perdono
in oscuri sentieri senza meta.

Ricorderete un amore mai spento,
con gli occhi illuminati da un eterno sorriso.
E tu avrai una decisa certezza:
la convinzione di vivere per sempre,
perché, ormai, ti sentirai il dovere

di non abbandonarla

 

Dedicata a chi ha vivo nel cuore il ricordo e l'amore

 

IL BUIO E LA LUCE

Quando il buio avvolge la notte

tutto appare immobile, pietrificato,

indifferente, isolato nello spazio del tempo.

 

L’oscurità ricopre l’allegria dei tanti colori,

annulla la musicalità dei suoni,

impedisce il dolce sentire,

la speranza in un momento

che permette ciò che sogniamo.

 

Gli uomini, stanchi di delusioni,

riposano le proprie ansie,

le personali sofferenze,

i dolori che accomunano tutti.

 

Ma, all’improvviso, una flebile voce

si alza profonda, come un tuono

che attraversa un cielo sgomento,

rompe il muro del silenzio,

scuote l’insensibilità di un’umanità

che ha perso l’amore per i sentimenti di ieri,

per gli ideali di sempre,

per le meraviglie che non vediamo.

 

La vita riprende il suo corso,

allora la stessa voce, assetata di vivere,

sussurra, gridando:-Perché anch’io

non posso tornare tra voi?

 

Quel sorriso

 

Aperto come il volto di un bambino,

sereno come un cielo di primavera

era il suo sorriso che mai mancava,

se poteva aiutare un’anima in pena,

se accompagnava chi aveva perso la strada,

se alleviava il dolore di un altro.

 

Il cuore rifiutava le fatue diversità,

dimenticava il cruccio per un gesto non voluto,

per una parola inconsapevole.

 

Il pregiudizio ,nemico di un solidale sentire,

era il rimpianto di una vita sconfitta.

 

Ogni fare aveva un senso

per chi teme di essere solo,

per chi il futuro vorrebbe fosse il presente,

per chi ricorda ciò che non ha vissuto,

siccome il sogno è rimasto un passato.

 

La sua vita si è appesa nel vuoto

di tanti che hanno tentato di vivere ,

con la speranza di poter compensare

quel sorriso che è   rimasto solo un’immagine.

 

La fatica di vivere

Ho visto persone che trascinavano la vita,

come carri colmi di tristezza, senza alcuna speranza.

Camminavano smarriti, spaventati, stanchi,

sotto un peso opprimente, fatto di vuoto.

Avrebbero, forse, preferito annullarsi,

ma, si sa, che i ricordi di un passato

vago e leggero sono così tenaci

che dànno forza alla spontanea debolezza,

alle personali fragilità.

Sono riscaldati solo da un  raggio di luce,

l’umana compassione che, però,

non ha il coraggio dell’amore.

Non lasciateli soli,

non pensate, per un attimo, alle vostre pene.

La vicinanza ha uno straordinario potere:

far sorridere chi è triste,

chi non ha più un domani,

chi si impegna per vivere,

senza chiedersi il perché.

Alla vita si perdona anche il dolore.